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anello fidanzamento

Stringere o allargare un anello di fidanzamento

Se c’è una caratteristica interessante che possiedono gli anelli di fidanzamento è che durano per sempre. Un gioiello importante, infatti, è destinato a sopravvivere anche allo stesso legame che ne ha determinato l’acquisto. Proprio per questo motivo è fondamentale che esso sia della giusta misura, che vesta il dito alla perfezione e non risulti né troppo largo né troppo stretto. Può capitare però che, o per una svista del fidanzato che ha acquistato l’anello, o per le variazioni della forma del dito nel corso degli anni (dimagrimento, qualche chilo in più, età, etc.) il gioiello risulti troppo largo o troppo stretto. Come fare allora per rimediare a questo inconveniente? Vediamo tutti i casi in cui si può allargare o stringere un anello prezioso e come farlo.

Allargare anello: ecco come si procede

La prima cosa da fare per allargare un anello è quella di rivolgersi ad un bravo orafo, soprattutto se l’anello è di ottima fattura o presenta pietre preziose incastonate. La perizia dell’orafo starà proprio nell’aprire la banda dell’anello utilizzando una seghetta molto sottile, ed aggiungere il pezzetto mancante che possa aumentare la misura del gioiello. Il pezzetto viene quindi saldato all’oro e poi lucidato con spazzole specifiche, bagnate in ben tre paste abrasive diverse. Ovviamente il metallo da aggiungere deve essere della stessa qualità di quella che compone l’anello, motivo in più per affidarsi ad un orafo competente. Se avete conservato il certificato di produzione del gioiello questo compito potrà risultare più semplice. Non sempre però è necessario aggiungere dell’altro metallo (oro o platino, ad esempio) per allargare un anello: se la fattura è bella spessa o lo si deve allargare di meno di ¼ della sua misura, allora l’orafo potrà pensare anche di ricavare il pezzo mancante rendendo lo spessore più sottile (grazie ad un mandrino e un martello, strumenti di lavoro di un bravo gioielliere).

Stringere anello: l’oro o l’argento che avanza viene restituito?

Può capitare invece che l’anello sia troppo largo e che quindi vada ridimensionato. In questo caso l’orafo rimuove la sezione necessaria a rendere di nuovo il gioiello indossabile e poi salda e leviga il tutto tramite lucidatura. C’è chi si chiede se la quantità di metallo rimossa possa essere restituita. La risposta è no. Il motivo è dato dal fatto che l’oro o il platino rimossi vengono polverizzati e il lavoro è talmente minuzioso e complesso per la limatura e la risagomazione che vale il poco oro in eccesso rimosso.

Gli anelli con le pietre richiedono maggior lavoro

I lavori sugli anelli non sono tutti uguali: quelli con pietre preziose incastonate oppure realizzati in platino e non in oro richiedono infatti maggior tempo e precisione. Le pietre, ad esempio, non resistono tutte al calore della saldatura: solo il diamante, il rubino e lo zaffiro resistono mentre tutte le altre pietre devono essere rimosse prima di effettuare questa operazione e poi rimontate. Questo tipo di accorgimento ovviamente farà alzare il conto finale dell’orafo. Conto che sarà più caro anche se sottoponiamo a modifica un anello in platino: questo metallo richiede infatti maggior calore e maggior tempo per essere trattato come si deve.

Oppure ancora potete rivolgervi alla nostra oreficeria di Udine per trovare l’anello giusto e solo eventualmente farlo stringere o allargare.