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Il Cameo: tutto su un classico della gioielleria

Chi ama gli oggetti preziosi e vintage lo sa bene: il cameo è un vero e proprio classico della gioielleria. Questo gioiello infatti, sia per lavorazione che per storia, rappresenta secoli e secoli di tradizione orafa, e un concentrato di maestria sia per la scelta dei materiali che per la tecnica di realizzazione. Ecco delle curiosità, allora, per sapere tutto sul cameo.

Come viene realizzato un cameo 

Un cameo è una sorta di immaginetta (alla stregua degli antichi dagherrotipi ottocenteschi) che “fuoriesce” dalla base, per cui è in rilievo. La si può ricavare da una corniola, l’interno di una conchiglia, o dall’onice, attraverso la tecnica dell’incisione, così da tirare fuori tutte le stratificazioni e le sfumature della pietra. Si parte perciò dalla pietra o dal materiale grezzo, e tramite l’intaglio via via si crea la figura che l’incisore vuol far venir fuori: un ritratto, un profilo di donna o di bambino, un animale, degli angeli, e così via. Si tratta perciò di un’arte a tutti gli effetti, ecco perché chi realizza camei viene chiamato come “maestro orafo artigiano del cameo”.

Le conchiglie devono essere scelte attentamente

Grande importanza nella realizzazione di un cameo ce l’ha la scelta della conchiglia. Quest’ultima dovrà essere stratificata in più colori: di solito al bianco viene alternato il rosa o l’arancio, o una sfumatura di beige. La conchiglia sbagliata (di poco valore e resistenza, oppure opaca nei colori) rischia di vanificare il lavoro dell’artista/artigiano che la incide, e abbassa di conseguenza anche il valore del gioiello. Lo stesso si può dire anche per una lavorazione sommaria e dozzinale, senza cura dei dettagli.

Un po’ di storia del cameo: le sue origini risalgono all’antica Grecia 

Il cameo come gioiello possiede una storia affascinante e che risale a millenni fa. I primi camei sono infatti stati trovati in alcune tombe di signore della nobiltà della società greca ellenistica (precisamente del III secolo a.C.). Proprio a questo periodo storico viene attribuito uno dei più belli e importanti camei della storia dell’arte: il cameo Gonzaga (la potente famiglia mantovana rinascimentale che lo possedeva). Rappresenta due persone, un uomo e una donna, di profilo (molto probabilmente Alessandro Magno ed Olimpiade) con un mantello riprodotto talmente bene da lasciare senza fiato. Oggi questo cameo è esposto al museo di San Pietroburgo, Hermitage.

Amati da Caterina la Grande ed Elisabetta II 

Successivamente i camei sono sempre stati molto apprezzati dall’aristocrazia, fin dall’epoca romana, tanto che gli imperatori si facevano sempre incidere un ritratto di questo genere, e gli artisti italiani si sono distinti notevolmente in questa arte. Di secolo in secolo le regine di tutti gli imperi li hanno apprezzati, anche incisi su onice e pietre azzurrine. Caterina la Grande di Russia in passato ed oggi la regina Elisabetta II di Windsor sono annoverate tra le grandi fans del cameo. In Italia una grande tradizione di prestigio nella lavorazione dei camei è a Torre del Greco (Na), dove si realizzano gioielli di qualità eccelsa.