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Lapislazzuli: tutto quello che volevi sapere

Il lapislazzuli è una pietra preziosa che ha affascinato l’umanità per secoli. La sua intensa tonalità di blu e le sue proprietà uniche lo hanno reso uno dei materiali più ricercati per gioielli e opere d’arte. Ma da dove deriva il suo nome, come è fatto e quali sono le proprietà del lapislazzuli? Scopriamolo in quest’articolo.

Origine del nome, composizione chimica ed estrazione dei lapislazzuli

Il termine “lapislazzuli” deriva dal latino “lapis”, che significa pietra, e dall’arabo “azul”, che significa blu. Questo nome è un riferimento alla caratteristica principale di questa pietra: il suo intenso colore blu. Dal punto di vista chimico, il lapislazzuli è una roccia metamorfica composta principalmente da lasurite, un silicato di alluminio e sodio con solfuro di zolfo. La sua colorazione blu profonda è dovuta proprio alla presenza di lasurite. Oltre alla lasurite, possono essere presenti anche altri minerali come calcite, pirite e diopside, che possono influenzare la sua tonalità e qualità. La principale zona di estrazione del lapislazzuli è l’Afghanistan, in particolare la regione di Badakhshan, dove sono presenti importanti giacimenti. Altre aree produttrici includono il Cile, la Russia, il Myanmar e il Pakistan.

La storia millenaria dei lapislazzuli

Utilizzato fin dall’antichità per creare gioielli, oggetti d’arte e ornamenti, il lapislazzuli ha una storia millenaria. Gli antichi egizi, in particolare, lo consideravano una pietra sacra e ne facevano amuleti, statuette per decorare le tombe dei faraoni. Durante l’epoca medievale, il lapislazzuli divenne una delle pietre più richieste per la pittura ad olio. I pigmenti blu ottenuti da questa pietra erano molto apprezzati dagli artisti rinascimentali, come ad esempio gli affreschi di Giotto e dallo stesso Leonardo Da Vinci. Il suo utilizzo nell’arte continuò anche nei secoli successivi.

Varietà e caratteristiche

Diverse sono le gradazioni di colore di questa pietra, dal blu scuro al blu chiaro, a volte con striature dorate causate dalla presenza di pirite. La qualità del lapislazzuli è determinata dalla purezza del colore e dalla quantità di inclusioni di altri minerali. Una varietà particolarmente pregiata di lapislazzuli è il “lapislazzuli azzurro di Persia”, con un colore intenso e omogeneo. Il lapislazzuli di colore verde, noto come “lapislazzuli azzurro verde”, è anch’esso apprezzato.

Le proprietà di questa pietra e come prendersene cura

Il lapislazzuli è associato a diverse proprietà metafisiche e terapeutiche. Si crede che abbia un effetto calmante sulla mente, favorisca la comunicazione e aiuti a esprimere le proprie emozioni. È considerato anche un simbolo di saggezza e intuizione. Per prendersene cura, è consigliabile evitarne l’esposizione prolungata alla luce solare diretta, in quanto potrebbe sbiadire nel tempo. È meglio conservarlo in una scatola morbida o avvolto in un tessuto per proteggerlo dai graffi. È possibile pulirlo delicatamente con acqua e un detergente neutro, evitando l’uso di prodotti chimici aggressivi. Essendo una pietra relativamente tenera, con una durezza di circa 5-6 sulla scala di Mohs, richiede una certa attenzione per evitare graffi o danni. È anche sensibile agli agenti chimici aggressivi, quindi è consigliabile rimuovere i gioielli di lapislazzuli durante le attività domestiche o quando si utilizzano prodotti chimici.

Insomma, il lapislazzuli è una pietra affascinante con una storia ricca e variegata. La sua bellezza intramontabile e le sue proprietà uniche lo rendono una scelta interessante per gioielli e opere d’arte. Con la giusta cura, il lapislazzuli può mantenere la sua lucentezza e splendore per molti anni a venire.