Martedì al Sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30


Largo dei Pecile, 29 – Udine   0432 295283    Seguici su:     

Top

Blog

storia-orologio-da-polso

Storia dell’orologio da polso: come nasce un mito

Grande o piccolo, con cinturino in pelle o in acciaio, a quarzo, elettronico o meccanico, colorato o classico: l’orologio da polso è un vero e proprio “capo” di stile, indispensabile per molti. Oltre a indicare l’ora può infatti essere considerato alla stregua di un gioiello o di un accessorio per l’abbigliamento. Qual è però la storia dell’orologio da polso? Come e quando nasce e come viene creato questo oggetto tanto bello ed utile? Ecco tutta la sua storia.

Il primo orologio da polso nell’800: l’inventore fu Patek Philippe

L’invenzione degli orologi da polso è relativamente recente. Fino al XIX secolo infatti, oltre agli orologi da taschino o a quelli da muro e da arredamento, non esistevano modelli per il polso. A parte una commissione fatta ad un orologiaio svizzero nel 1810 da Carolina Murat, sorella di Napoleone e regina di Napoli, bisognerà attendere il 1868 per cominciare davvero a parlare di “orologio da polso”. L’inventore dell’orologio da polso fu il celebre orologiaio francese Patek Philippe (la sua maison è ancora oggi attiva) che lo montò su un bracciale d’oro. Il gioiello fu acquistato dalla contessa Koskovicz d’Ungheria e per un po’ di tempo fu considerato un accessorio tipicamente femminile.

Nel ventesimo secolo Cartier e Dumont conquistano il pubblico maschile

Bisognerà attendere il XX secolo (precisamente il 1904) e una creazione di Louis Cartier per poter parlare di orologio da polso anche per gli uomini. Ispirato dal suo amico, l’aviatore Alberto Santos Dumont, che gli aveva chiesto un orologio più comodo di quelli da taschino da consultare in elicottero, Cartier si limitò a montare il cronografo su un semplice laccio di cuoio, ma questa creazione risultò talmente comoda che venne lanciata una moda, fino alla produzione dell’orologio Santos nel 1911 (e presente ancora oggi nelle collezioni Cartier).

L’orologio come esigenza: i soldati e la Prima Guerra Mondiale

Ma è durante la Prima Guerra Mondiale che l’orologio da polso cominciò a diventare un accessorio indispensabile, anche per gli uomini. Ci si rese conto che avere un orologio attaccato al braccio e non nel taschino comportava zero perdita di tempo e distrazioni, soprattutto per gli uomini in prima linea trincea, per i quali un attimo perso poteva risultare fatale. Ecco quindi che i soldati indossarono quasi tutti l’orologio, tanto che nel 1916 si arrivò alla proporzione di uno su quattro (Girard Perregaux produsse un modello con grata in vetro proprio destinato ai combattimenti in guerra).

I modelli elettronici, al quarzo e il digitale

Negli anni successivi l’orologio da polso diventò un oggetto di uso comune, non più riservato a specifiche categorie. È del 1957 il primo orologio a batteria elettrica, mentre il primo orologio elettronico risale a tre anni più tardi, nel 1960: lo produceva Bulova e si chiamava Accutron. Per imbattersi nel primo orologio al quarzo bisogna invece attendere il 1967, quando viene realizzato dalla azienda Seiko il modello Astron, messo in commercio due anni dopo, nel 1969. Il resto è storia di oggi, dai modelli più avveniristici, fino ad arrivare ai cosiddetti smartwatch, versione da polso di orologi computerizzati e digitali.

Presso la nostra orologeria di Udine puoi trovare le migliori marche di orologi da polso ed ovviamente la competenza del nostro staff nel consigliarti.